liberamente tratto dal capolavoro di G. Verga
adattamento Domenico Cucinotta e Mariapia Rizzo
regia Domenico Cucinotta
con Orazio Berenato, Marina Cacciola, Marielide Colicchia, Davide Colnaghi, Mariapia Rizzo
assistente alla regia Mariapia Rizzo
La famiglia Toscano, detta “I Malavoglia”, vive e consuma la sua Epopea nella Sicilia di fine ottocento, per la precisione nel piccolo borgo marinaro di Aci Trezza. Le vicende della famiglia si sviluppano a partire dal desiderio di un miglioramento della condizione economica del nucleo familiare. Un desiderio che, andando sfortunatamente frustrato, innesca una serie di disgrazie che rischiano di cancellare per sempre la famiglia stessa. In particolare, si scatena il conflitto tra Padron ‘Ntoni ed il nipote ‘Ntoni, che manifesta tutta la propria insoddisfazione nei confronti di una sorte che sembra immutabile, fatta di lavoro e sacrifici.
La vicenda si sviluppa attraverso la narrazione corale di tutto il paese (un cabaret di personaggi meravigliosamente tratteggiati dall’autore), al punto che questo coro sembra essere il vero “attore” della narrazione.
Il conflitto tra vecchio e nuovo, tra anziani e giovani, tra “brama” e “cautela”, la “tracotanza” di chi vuole forzare i dadi del proprio destino, sebbene strettamente legati al contesto storico e letterario nel quale Verga scrive l’opera, hanno il potere di rimanere eterni. Lo spettacolo, come il romanzo, non fornisce risposte; piuttosto ripropone, con un linguaggio scenico che punta a coinvolgere gli spettatori anche più giovani, alcune domande che sembrano intramontabili: accettare la propria Sorte o sfidarla a costo di perire? I giovani devono per forza andare via per comprendere il legame con la propria origine? La Storia offre una possibilità di riscatto ai suoi figli più svantaggiati? Il “Vecchio” ed Il “Nuovo” non hanno davvero alcuna possibilità di interloquire?
Il tutto sullo sfondo di una Sicilia lirica ed incantata. Splendente nel suo essere madre dolce e terribile allo stesso tempo.